Il concetto di errore è spesso inteso in senso negativo nella didattica, anche se ormai da più di vent'anni si sono consolidate opinioni e teorie che vedono nell'errore uno strumento di enormi potenzialità nelle attività di insegnamento apprendimento. Due persone così diverse per formazione e interessi culturali e professionali, come Gianni Rodari e Alan Turing, hanno detto che l'errore è un atto di intelligenza  e di creatività. Noi pensiamo che una disposizione positiva, di attenzione e interesse verso gli errori commessi dagli studenti sia essenziale per avere informazioni sui processi mentali attivati dagli studenti e per intervenire con attività mirate per favorire l'evoluzione del pensiero degli studenti verso forme riconosciute ed appropriate all'età degli studenti del sapere istituzionale.

Un'attenzione positiva, interessata e curiosa verso l'errore consente agli studenti di superare il timore legato alla possibilità di dire qualcosa che non va e divenire, pertanto valutato negativamente. Un contratto didattico che dia dignità all'errore non può che favorire un corretto e proficuo rapporto tra insegnante e studente.

 

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