La seguente attività, inerente il tema dello “spazio e tempo” è stata svolta in una prima elementare durante i primi tre mesi dell’attività didattica. 

 

CIRCOLO DIDATTICO DI LOANO - SCUOLA ELEMENTARE DI BOISSANO 

CLASSI PRIME – INSEGNANTE REFERENTE  TINELLI ENRICA

 

PROPOSTE DI ATTIVITA TRASVERSALI RELATIVE AL TEMA: LO SPAZIO E IL TEMPO

OBIETTIVI

1)       INDIVIDUARE  L’ESISTENZA E L’UTILIZZO DELLO SPAZIO – ESPLORARE AMBIENTI DIVERSI E ORGANIZZARE  I  RAPPORTI SPAZIALI ( geografia)

2)       ACQUISIRE I CONCETTI TOPOLOGICI E INTUIRE   SEMPLICI CONCETTI DI GEOMETRIA E MISURA ( area logico-matematica)

3)       PADRONEGGIARE ABILITA MOTORIE DI BASE  IN SITUAZIONI DIVERSE, IN MODO SEMPRE PIU AUTONOMO E COMPLETO  attraverso

·         la conoscenza di sé

·         la conoscenza degli altri                   ( area psicomotoria)

·         la conoscenza degli oggetti

·         la conoscenza della realtà spazio-temporale

PREMESSA

Gli alunni delle due classi prime sono 31, e i prerequisiti sono di livelli molto diversi, alcuni hanno capacità superiori rispetto alla classe di appartenenza.

L’argomento scelto dai componenti della rete PAIDEIA che stanno lavorando alla proposta di un CURRICOLO VERTICALE, è LO SPAZIO E IL TEMPO . A me è stato assegnato il compito di proporre attività relative alla conoscenza dello SPAZIO. Siccome il mio ambito è attualmente quello logico-matematico-scientifico e motorio, ho pensato di riportare alcune attività che svolgo, soprattutto in palestra, e che da anni mi permettono di facilitare, potenziare, consolidare il raggiungimento degli obiettivi previsti anche nelle altre aree. Durante le sedute in palestra, sono abituata a proporre situazioni operative all’interno delle quali l’attività motoria non è MAI fine a se stessa, ma tende a scatenare processi mentali consci e inconsci. Un  dato obiettivo viene perseguito attraverso diverse attività specifiche e si cerco di conseguire diversi obiettivi mediante l’utilizzazione di una singola attività-situazione.

Sono proposte situazioni problematiche concrete, da risolvere individualmente o in gruppo che forniscono spesso la motivazione indispensabile per tradurre graficamente i concetti e permettono di conoscere i diversi punti di vista con i relativi percorsi mentali ( è FONDAMENTALE conoscerli prima di giudicare errato un risultato.)

E sempre stimolata la verbalizzazione del vissuto per tradurre il codice gestuale in comunicazione verbale. Al termine di ogni seduta vengono memorizzate collettivamente le situazioni vissute e gli alunni sono aiutati ad elencarle rispettandone l’ordine cronologico. Questa fase si è sempre rivelata molto utile non solo per potenziare le capacità di linguaggio,ma anche per esercitare le capacità di: ASCOLTO, ATTENZIONE, OSSERVAZIONE, RIFLESSIONE .

Il bambino è stimolato, attraverso il gioco, a migliorare se stesso, le proprie prestazioni: è condotto gradualmente a riflettere sui SUOI progressi e a prenderne coscienza. Conseguentemente anche la valutazione è soprattutto soggettiva , in quanto tiene in considerazione le potenzialità e i prerequisiti di OGNI singolo allievo e i suoi progressi.

 

ATTIVITA'

 

ottobre 2001      CONVERSAZIONE CLINICA      

 CHE COS’ E LO SPAZIO       COSA VI FA VENIRE IN MENTE LA PAROLA SPAZIO

     Ecco le risposte dei bambini 

- E la mia casa.        – E la piazza.         – E una pineta.        – Una fattoria.        – Uno zoo.    – Una foresta.

- E una cosa dove corri…. E non finisce mai

- Lo spazio è come un bosco.         –E dove cammini.           – E una città grande.     – E il paese.      – E la Terra.

- E un’ altra Terra.       – E tanto cielo con tanti pianeti.           – E una cosa che non finisce mai,,,infinita.   

- E il mondo.          - un animale grande.       – E l’isola Gallinara.          – Una balena che va verso l’orizzonte, ma il mare non finisce mai…    - E un prato.        – E come una cosa che…vai, vai, vai  e non riesci mai ad arrivare…e la vedi   - E una gabbia.     – E un corridoio dove non c’è nessuno. ( -E se c’è qualcuno?   - E sempre spazio ma un po’ più piccolo…………)

 

La mappa è stata costruita sulla lavagna, seguendo i suggerimenti dei bambini,quindi sul quaderno secondo indicazioni precise fornite oralmente da una delle insegnanti, mentre l’altra osservava da vicino, girando fra i banchi, quali strategie adottavano gli alunni. Ognuno copiava su un cartellino la parola che veniva via via indicata e che  doveva poi incollare nella giusta posizione: in alto o in basso, al centro, a destra o a sinistra, vicino a, sopra a, sotto a, a fianco di,… Durante la distribuzione dei cartellini, i bambini sono stati invitati a confrontare le quantità, rispondendo alle seguenti domande: 1) Tutti avete avuto i cartellini? 2) Quanti devono ancora averli? 3) Sono di più i bambini che l’hanno già avuto o gli altri?     Si riflette sui concetti di : pi.ù potente, meno potente, equipotente

L’attività  ha permesso alle due insegnanti di verificare insieme, per mezzo di un’osservazione attenta, il possesso dei seguenti prerequisiti: 1) Riconoscere e utilizzare i concetti topologici, 2) essere in possesso di un’ adeguata motricità fine (taglia e incolla) 3)  saper cogliere somiglianze e differenze, 4)  confrontare quantità, 5) leggere globalmente la parola, 6) riconoscere alcune lettere, 7) copiare parole dalla lavagna, 8) osservare le regole della conversazione, 9) riferire in modo sufficientemente chiaro le proprie esperienze relativamente agli spazi conosciuti, 10) saper riconoscere e denominare vari tipi di spazi, conoscerne la funzione…Vengono quindi programmate attività pratiche in palestra perché i bambini hanno difficoltà soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione dei concetti topologici. Molti non sono in possesso di prerequisiti adeguati relativamente alla motricità fine e alla coordinazione oculo- manuale.

 

    ATTIVITA IN PALESTRA              Ottobre 2001             OBIETTIVI

    

- OSSERVARE UNO SPAZIO VISSUTO            

 -PERCEPIRE LO SPAZIO    

 -UTILIZZARE MOVIMENTI E ANDATURE ADEGUATE ALLO SPAZIO  DISPONIBILE

 -RIFLETTERE SULLE SEQUENZE DELLE AZIONI –ORDINE CRONOLOGICO E LINGUAGGIO

 -RISPETTARE LE REGOLE DELLA CONVERSAZIONE

 

1)       Seduti in cerchio : osservazione dello spazio- palestra  e discussine guidata. Osservazione dei punti  pericolosi, possibilità di movimento  e riflessioni… le regole da osservare…

2)       Muoversi liberamente nello spazio disponibile per esplorare : camminare

3)       Muoversi cambiando posture cercando di occupare gli spazi vuoti, fermarsi allo stop.

4)       IDEM con ostacoli ( vari attrezzi  sparsi sul pavimento)   RIFLESSIONE  sulle differenze di movimento

5)       Idem 2   3     4     riducendo lo spazio a metà palestra, quindi  ancora a metà….

6)       Seduti in cerchio :  MEMORIZZAZIONE delle sequenze in ordine cronologico, RIFLESSIONE, DISCUSSIONE guidata:

-          dov’è più facile muoversi?  Perché?  Dove era più difficile?  Perché?…

CONCLUSIONI

- Era più difficile alla fine perché lo spazio era più ristretto, con gli ostacoli…ancora peggio: bisognava muoversi molto adagio e stare attenti anche ai compagni perché non tutti stavano attenti…Ci siamo anche scontrati…E come per la strada: bisogna stare attenti alle macchine, agli autobus, alle moto…a tutto per non farci male…

    

                  

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------OTTOBRE 2002 ore 8,30  palestra           OBIETTIVI

 

*DIFFERENZIARE LINEE RETTE E LINEE CURVE

*VISUALIZZARE TRAIETTORIE

*ALLENARE LA CAPACITA DI ATTENZONE E CONCENTRAZIONE  SU DI SE

*ORDINE CRONOLOGICO DELLE AZIONI

 

- Provate a camminare in modo che i vostri piedi   , se fossero pennelli, possano disegnare linee diritte. Portate l’attenzione su ciò che fanno i vostri piedi. Camminate lentamente…Molto lentamente…Immaginate come sono le linee che disegnano…Attenti bene perché quando andremo in classe vi chiederò di disegnarle...

 Fermi, chiudete gli occhi e immaginate…

-          Ora farete la stessa cosa, ma i vostri piedi dovranno muoversi in modo da tracciare linee curve…Ricordatevi di prestare molta attenzione…

-           Idem riflessione e memorizzazione delle azioni in ordine cronologico.Riflessioni.

-           In classe  ore 9,30

-          Chiudete gli occhi e provate a vedere con gli occhi della mente quali linee hanno disegnato poco fa i vostri piedi sul pavimento della palestra.

-          Quando siete pronti, aprite il quaderno e disegnatele…

Ore 10: confronto dei prodotti e discussione.

Osservazioni: un bambino ha addirittura disegnato due linee parallele e, quando i compagni gli hanno chiesto perché lo avesse fatto, lui ha risposto semplicemente: - Dovevate farlo anche voi perché i piedi sono due! 

 In palestra ore 8,30   classe I A e I B    (  compresenza con l’ins. dell’area antropologica  )     

 OBIETTIVI

REGIONE INTERNA, REGIONE ESTERNA, CONFINE

OSSERVAZIONE DELLE DINAMICHE RELAZONALI

SCHEMA CORPOREO      

 DRAMMATIZZAZONE – LIBERA ESPRESSIONE CORPOREA E RITMO

-          Seduti in cerchio – Regole – Muoversi liberamente su basi musicali

-          Formare tre gruppi – Osservazione dinamiche relazionali –Muoversi su basi musicali.

-          Rappresentare con il corpo linee rette, curve, aperte, chiuse, spezzate

-          Seduti in cerchio per ascoltare la storia del pescatore sull’isola:

“Su un’isola, in mezzo al mare, viveva un vecchio pescatore cieco. Era felice di vivere in quel luogo meraviglioso  tra il verde dei prati e l’azzurro del mare. Il suo passatempo preferito era quello di pescare. Fuori dall’isola, su di una barca, viveva GIO, un suo carissimo amico che lo aveva sempre aiutato nei momenti di difficoltà, soprattutto quando lo vedeva avvicinarsi agli scogli con la canna da pesca: il poveretto, oltre ad essere cieco, non sapeva nuotare…Così Gio prendeva un salvagente, si avvicinava all’isola e teneva sotto controllo l’amico...Non appena si avvicinava all’

acqua, Gio gridava:- Attento! Così l’amico capiva e tornava indietro.”

- Ai bambini viene chiesto di sedersi in cerchio in modo da formare il confine fra isola e mare, di aiutare quindi il pescatore a non cadere in acqua. Una delle insegnanti mima il pescatore, l’altra il suo amico. I bambini devono avvisare il pescatore del pericolo, ogni volta che sta per cadere, cioè oltrepassa il confine.  Quindi è stato chiesto ai bambini se volevano provare a drammatizzare la storiella: hanno accettato la proposta e si sono divisi in due gruppi, poi hanno presentato il loro prodotto all’altro gruppo : l’attività ha permesso di fare ulteriori precisazioni su regioni e confini.

( Durante la formazione dei gruppi e la definizione dei ruoli è apparso evidente che molti volevano interpretare i due personaggi, allora le insegnanti hanno deciso di soffermarsi ancora in palestra per dar modo di sperimentare la scenetta con lo scambio dei ruoli, in modo che tutti fossero accontentati. Le insegnanti hanno avuto modo di osservarli ancora durante l’azione .)

 

  In classe, il giorno seguente.  Ai bambini è stato chiesto di raccontare la storiella e quindi di disegnare l’isola, colorare di blu la regione esterna, di verde quella interna. Ripassare in rosso il confine.

 ( Quasi tutti gli alunni delle due classi ci sono riusciti, hanno rispettato la sequenza degli oggetti. Alcuni non hanno rispettato la quantità)       

In classe il giorno successivo  PROBLEMA – I bambini hanno contato gli oggetti e fatto il totale

I bambini hanno incollato in ordine “i pezzi di percorso” che erano stati fotocopiati appositamente nell’ordine errato, quindi hanno completato

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-In palestra  ORE 8,30            OBIETTIVI

 SCHEMA CORPOREO- RILASSAMENTO- CONCENTRAZIONE E ATTENZIONE – ASCOLTO-  DINAMICHE RELAZIONALI  - LIBERA ESPRESSIONE –RITMO- REGIONE INTERNA, ESTERNA, CONFINE- INTUIZIONE DEL CONCETTO DI MISURAZIONE

 

-Muoversi su basi musicali utilizzando più parti del corpo possibili

-Muoversi sempre più lentamente portando l’attenzione sulle parti del corpo che io denominerò ( testa, collo, spalle,…)

  -Corsa sciolta/ corsa sciolta più ostacoli a terra ( palline da non toccare)

-STOP. SDRAIATI, RILASSARSI, CERCARE UNA POSIZIONE COMODA RIMANERE FERMI E ASCOLTARE        IL BATTITO CARDIACO. ALZATE LE BRACCIA E MUOVETELE INTORNO A VOI, LE DITA, TUTTE LE DITA SI MUOVONO…MUOVETE LE GAMBE  E I PIEDI…….SIETE PESANTI E PREMETE CON FORZA CON TUTTO IL CORPO SUL PAVIMENTO…SIETE CAPACI DI LASCIARE UN’IMPRONTA, IMMAGINATE DI ESSERE SULLA SABBIA…GUARDATE LA VOSTRA IMPRONTA SULLA SABBIA…(durata  5-6 minuti)

1)  Lentamente sedetevi e raccontatemi del battito del vostro cuore..della sabbia e della vostra impronta…Quali parti del vostro corpo erano più FORTI, quali spingevano di più….(evidenziazione della parte del corpo prevalente –  LATERALITA)

2)  Mettetevi a coppie. Uno si sdraia e sta ben fermo con gli occhi chiusi, l’altro .passa questa pallina intorno al corpo       del compagno facendogliela SENTIRE bene : deve far finta di disegnare il confine del corpo, come se la pallina fosse un pennello…

1)       Con la matita disegnare veramente il confine del corpo, a coppie, su fogli grandi.

2)       Colorare la regione interna (lo spazio occupato dal corpo disegnato)

3)       Ripassare con un pennarello il confine .

4)       Seduti in cerchio, memorizzare le azioni in ordine cronologico.

5)       Riflessioni guidate. Osservando la sagoma disegnata, rispondere ad alcune domande

-          E possibile misurare il confine della sagoma?

R-SI, si prende il metro

-          Ma io non ce l’ho…

-          Allora vai di là nello stanzino e prendi le corde

-          Perché?

-          Le metti sopra al confine …( a gruppi eseguono) …….-.Allora, possiamo dire che il confine è lungo come quasi due corde?            - Certamente!

(Si continua osservando l’estensione degli spazi, per un primo approccio al concetto di superficie.)

-  E più esteso lo spazio colorato o la parte di foglio rimasto bianco?

       R-  E di più quello colorato , no è di più quello non colorato, forse sono uguali…,non si sa…

       - Perché non si sa? Cosa vuoi dire?

      R: Devi misurare

        - Hai ragione, ma come faccio?

      R- Con qualcosa, non lo so….posso prendere dei pezzi di carta e metterli sopra, poi coprire tutto lo spazio bianco           con altri pezzi di carta di un altro colore,  poi li conto…Ma non abbiamo qui tutta la carta, ce ne vuole tanta….! .(Uno dice che sarebbe molto complicato perché i pezzi dovrebbero essere tutti uguali: MOLTO BENE!)

Ci penseremo….abbiamo dovuto interrompere perché era suonato l’intervallo…..

Il giorno seguente, un alunno ha detto che ci aveva pensato e che voleva provare con i regoli bianchi e ricoprire prima la regione interna, poi quella esterna. Ci abbiamo provato: i regoli non erano sufficienti, allora si è deciso di costruire con il cartoncino dei quadrati più grandi. E stato necessario utilizzare ancora due ore prima di giungere alla conclusione: la misurazione è stata eseguita a gruppi. Sono stati quindi messi su un banco tutti i quadrati che erano all’interno, sopra un altro quelli all’esterno, è stato chiesto ad ognuno di provare ad indovinare dove fossero più numerosi e le supposizioni sono state diverse..Qualcuno ha fatto notare che comunque la misurazione non era proprio precisa…

I bambini sono stati condotti a provare a mettere in corrispondenza i quadrati …FINALMENTE SI SONO RESI CONTO CHE ERANO PIU NUMEROSI QUELLI CHE COPRIVANO LA REGIONE ESTERNA, PERCHE NE ERANO RIMASTI SUL SECONDO BANCO, MENTRE SUL PRIMO NON CE  N’ ERANO PIU.

Successivamente, sul quaderno hanno disegnato un rettangolo e all’interno la sagoma del proprio corpo, quindi, ascoltando una alla volta le seguenti consegne, hanno eseguito

1)       ricopri con puntini rosa la testa,di verdi il collo,marroni il busto, arancione la mano destra, viola la sinistra…

2)       Ripassa in rosso il CONFINE del corpo.

Ripassa in azzurro il confine del foglio.

 

 

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In palestra            OBIETTIVI

ORIENTAMENTO – PERCORSI – UTILIZZAZIONE DI NOZIONI TOPOLOGICHE

RITMO – VELOCITA LUNGHEZZA

SVILUPPO CAPACITA DI ATTENZIONE

Ognuno prende un tappetino e lo posiziona sul pavimento

Si siede e ascolta ad occhi chiusi un brano di musica classica

Al VIA ognuno si alza e comincia a muoversi fra i tappetini, nella REGIONE ESTERNA, secondo il ritmo della musica ( utilizzando più parti del corpo) LENTO, VELOCE, FERMI.

Riflessioni

1)       Quando la musica era lenta facevo passi corti, se era veloce li facevo più lunghi.

2)       Io li facevo veloci e corti, era più difficile andare lentamente.

3)       Io non riuscivo a fermarmi subito, una volta per poco salgo su un tappetino perché ho perso l’equilibrio.

4)       ………………….

 

- Ora giochiamo a fare I ROBOT         (  VERIFICA ORIENTAMENTO E LATERALITA)  compresenza

- Io dirò AVANTI, IN DIETRO, A DESTRA, A SINISTRA,STOP: voi siete i robot e dovete eseguire i comandi (uno alla volta, gli altri controllano se il robot esegue correttamente)

- Ora provate voi a dare i comandi: a coppie uno ordina e l’altro  esegue .

- Ora ognuno di voi sceglie un tappetino come punto di riferimento e dice quali comandi deve eseguire per raggiungere me o un compagno che è seduto in un punto diverso della palestra. ( Importante che gli altri osservino, pongano domande se hanno dei dubbi)

LA SITUAZIONE HA PERMESSO DI CHIARIRE, SPERIMENTANDO , LA RELATIVITA DEI CONCETTI DX E SX A SECONDA DELLA POSIZIONE E DEI PUNTI DI RIFERIMENTO. E  NORMALE , A QUESTA ETA CHE RESTINO ANCORA MOLTI DUBBI….E INDISPENSABILE PROPORRE ESPERIENZE CHE PERMETTANO DI BEN CONSOLIDARE LA LATERALITA .

In classe

Disegnate il percorso che avete fatto fra i tappetini ( informazione implicita)

Qualcuno chiede se deve disegnare anche i tappetini…

BIBLIOGRAFIA        EDUCAZIONE CORPOREA

Le Boulch J.      Verso una scienza del  movimento umano          Armando                     Fraisse     Psicologia del ritmo                         Armando

                         Educare con il movimento                                                                    Eccles      La conoscenza del cervello              Piccin Padova

Vayer P.             Educazione psicomotoria nell’età scolastica                                        Dropsy J.  Vivere nel proprio corpo                 Ottaviano

Lewis D.            Il linguaggio segreto del bambino                         S.E.I.                         Galli        La psicopedagogia di H. Wallon      La Scuola

Schilder             Immagine di sé e schema corporeo                     F. Angeli                      Vayer P.  Educaz. psicomotoria nell’età           Armando

Farneti- Carlin   Il ruolo del corpo nello sviluppo psichico              Loescer                                       prescolastica

Lemaire J.          Il  rilassamento                                                   Celuc Libri                    Montagu  Il linguaggio della pelle                   Vallardi

 

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